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    Gli aiuti pubblici non vanno a chi può trainare la ripresa

    Di Avv. Prof. Stefano Loconte

    «Dopo la forte riduzione registrata nel primo trimestre (-5,4%), l’economia italiana nel secondo trimestre 2020 ha subito una contrazione senza precedenti (-12,4%) per il pieno dispiegarsi degli effetti economici dell’emergenza sanitaria e delle misure di contenimento adottate», scrive l’Istat nel commento ufficiale alle stime preliminari del Prodotto interno lordo. «Con il risultato del secondo trimestre il Pil fa registrare il valore più basso dal primo trimestre 1995, periodo di inizio dell’attuale serie storica», sottolinea l’Istituto nazionale di statistica. Si tratta quindi di un record negativo, un minimo storico.

    La circostanza che i maggiori paesi internazionali si trovino in una situazione non dissimile dalla nostra non deve certo consolarci visto che oggi siamo veramente davanti ad un punto di non ritorno e le scelte che il nostro Governo dovrà fare nei prossimi giorni (giorni, ribadiamo, non settimane o mesi).

    Serve, pertanto, un immediato cambio di prospettiva nella redazione degli strumenti normativi che verranno implementati per il rilancio dell’economia, al fine di evitare che gli aiuti vadano a chi non ne ha bisogno, perché operante in un settore che non è stato toccato dalla crisi economica di origine pandemica.

    Trovate l’articolo completo su Libero Economia di Martedì 4 Agosto, pag.15.

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