La vendita online di mascherine anti Covid-19, pur con oneroso rincaro del prezzo, non sempre integra il reato di manovre speculative su merci. A stabilirlo la sentenza della n. 36929 del 22 dicembre scorso, che i nostri professionisti , il Prof. Stefano Loconte e l’Avv. Giulia Mentasti hanno illustrato per ItaliaOggi7 e con cui la Cassazione è tornata a pronunciarsi sul delitto di manovre speculative su merci di cui all’art. 501-bis c.p., escludendo il reato nel caso di un’impresa che nella prima ondata del Covid-19 aveva praticato il rincaro del 350% sul prezzo di mercato relativo a mascherine generiche vendute attraverso una nota società per acquisti on line. Specificamente, la terza sezione penale della Suprema corte, pur avendo riconosciuto che le mascherine costituiscono un prodotto di prima necessità, ha ritenuto non ravvisarsi l’altro elemento richiesto dalla norma, ovvero la concreta alterazione dei prezzi su tutto il mercato interno, considerata l’esiguità delle scorte di materiale sequestrate e l’unicità del macchinario utilizzato per la produzione di mascherine.