Acquistare beni effettivamente usati per l’attività di impresa versando il relativo prezzo, anche se esagerato, esclude la dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti. Come illustrato dai nostri professionisti Prof. Avv. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti per ItaliaOggi7, è quanto emerge dalla sentenza della Cassazione, terza sezione penale, n. 26520 del 5 luglio scorso, secondo cui qualora i beni o i servizi indicati in fattura corrispondano a quelli ceduti o forniti e il prezzo sia stato effettivamente corrisposto (anche nel caso in cui risulti incongruo) tale ipotesi non può essere ricondotta alle figure della “inesistenza relativa” e della “sovrafatturazione”, come puntualmente definite dalla giurisprudenza, e integrative del reato.