Il regime di neutralità fiscale delle operazioni di scambio di partecipazioni tra società residenti in differenti Stati membri UE disciplinato dal TUIR è in conflitto con le previsioni della direttiva n. 2009/133/CEE: secondo la legislazione nazionale, infatti, lo scambio di azioni attraverso cui si configura un aumento della partecipazione di controllo già detenuta gode della neutralità fiscale solo se tale incremento si realizza in forza di un obbligo legale o di un vincolo statutario.
Con la denuncia n. 16, l’AIDC Milano, Commissione per l’esame della compatibilità di leggi e prassi tributarie italiane con il diritto dell’Unione Europea, ha mosso un formale reclamo alla Commissione europea, eccependo la
violazione del diritto dell’UE da parte dell’Italia.
Ne parla il Prof. Stefano Loconte su QUOTIDIANO IPSOA: