Epidemia, non è sempre reato. Le condotte omissive riducono le ipotesi delittuose

    Benedetta Lupo
    Italia Oggi

    Di Avv. Prof. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti

    Arduo il lavoro delle Procure che stanno indagando per il reato epidemia colposa, in riferimento alla gestione dell’emergenza in ospedali e case di riposo, nonché alla mancata adozione dei presidi e delle misure necessarie per impedire la diffusione del contagio da covid-19.

    I nostri professionisti Stefano Loconte e Giulia Maria Mentasti illustrano per ItaliaOggi7 l’orientamento della giurisprudenza di legittimità per cui, con la locuzione “mediante la diffusione di germi patogeni”, l’art. 438 c.p. richiederebbe una condotta commissiva ed escluderebbe l’applicabilità del reato a titolo di omissione, ovvero per non aver contenuto il contagio. Il non essersi attivati tempestivamente e adeguatamente potrebbe al configurare altri reati, quali lesioni e omicidio colposo, ma ecco che si pone il problema ulteriore di accertare il nesso causale, ovvero di dimostrare quando il malato ha contratto il virus e da chi, onere probatorio “quasi diabolico”.

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