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Segnaliamo un interessante contributo in tema di compravendita di un’opera d’arte attraverso l’utilizzo di un escrow agreement. L’approfondimento riguarda il valore aggiunto che può svolgere un escrow agent in questo genere di transazioni.
Ne parla l’Avv. Lucia Dutto per QuidMagazine – Arte Contemporanea
Legga qui l’intero articolo
Di Dott.ssa Marta Angelucci
Quando si parla di grandi musei ognuno di noi, con l’immaginazione, vola in direzione Parigi, San Pietroburgo o New York pensando al Louvre, all’Hermitage o al Metropolitan Museum of Art. Nessuno penserebbe mai che, in realtà, una grandissima quantità di opere d’arte e altri beni da collezione sono custoditi all’interno di capannoni multipiano che sorgono nell’ambito delle cosiddette “zone franche”.
Negli anni, infatti, per motivi di natura amministrativa e fiscale, si è affermata in modo crescente la tendenza a custodire e conservare opere d’arte e altri beni preziosi da collezione (gioielli, auto d’epoca, oggetti d’antiquariato, vini pregiati) all’interno di spazi inusuali quali i porti franchi (freeport).
I porti franchi (detti anche zone franche o zone economiche libere) sono territori circoscritti geograficamente all’interno di un paese che godono di alcuni privilegi di natura tributaria. In particolare, i suddetti territori beneficiano di un regime doganale speciale che prevede l’assenza di dazi di importazione ed esportazione e l’esenzione dal pagamento di imposte.
Come funziona un porto franco e qual è il suo impatto sul mondo dell’arte?
Ha approfondito il tema la nostra associate Dott.ssa Marta Angelucci su Quid Magazine per la rubrica DIRITTO DELL’ARTE a cura dello Studio LOCONTE&PARTNERS.
Trovate l’articolo al seguente link.
In alternativa la versione PDF qui scaricabile (I PORTI FRANCHI: I NASCONDIGLI DELL’ARTE di Marta Angelucci)