L’omissione della cautela non basta per condannare la società: è quanto stabilito dalla sentenza della Cassazione n. 22256 dell’8 giugno 2021, che i nostri professionisti Stefano Loconte e Giulia Maria Mentasti hanno commentato per IO7, e con cui la quarta sezione penale, in materia di infortuni sul lavoro, ha ritenuto di rifiutare un’applicazione automatica della responsabilità “231” che ne dilati a dismisura l’ambito di operatività a ogni caso di mancata adozione di qualsivoglia misura di prevenzione (che pur implica sempre di per sé un risparmio di spesa). Ha così affermato che vada salvata la società laddove l’omessa adozione delle cautele possa essere riconducibile a una sottovalutazione del rischio o a un’errata valutazione delle misure di sicurezza necessarie alla salvaguardia della salute dei lavoratori, e in mancanza di altra prova che la persona fisica, omettendo di adottare tali cautele, abbia agito proprio allo scopo di conseguire un’utilità per la persona giuridica.
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