Sindaci in manette se ignorano i segnali dall’allarme: come approfondito dai nostri professionisti Prof. Avv. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti in un contributo a doppia per ItaliaOggi7, è quanto emerge dalla giurisprudenza di legittimità che si va sempre più consolidando e che chiama a rispondere del reato di bancarotta, unitamente agli amministratori della società, i componenti del collegio sindacale. A fondamento delle sentenze di condanna, la Suprema Corte riconosce in capo ai sindaci puntuali poteri, e speculari doveri, impeditivi, valorizzando i cosiddetti «segnali di allarme» che impongono agli stessi di intervenire per evitare i fatti illeciti commessi dal board. Inoltre, anche il codice della crisi di impresa, con i nuovi obblighi previsti dall’art. 14, incide sulla posizione di garanzia degli organi di controllo endosocietari, rafforzandola, con il rischio di accentuazione delle connesse responsabilità penali. Al contempo, tuttavia, la novità legislativa ha il pregio di anticipare la delimitazione del perimetro applicativo della fattispecie sinora rimessa alla giurisprudenza e di definire già sul piano normativo i casi in cui le omissioni dei sindaci integrino il reato e quindi la condanna.
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