L’assoluzione delle persone fisiche non salva la società: è quanto emerge dalla sentenza della Cassazione n. 10173 del 10 marzo 2023, che i nostri professionisti Prof. Avv. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti hanno commentato per ItaliaOggi7, e con cui la quarta sezione penale ha chiarito che per ottenere la revisione della sentenza avente a oggetto la responsabilità dell’ente ai sensi del d.lgs. 231/01, nel caso in cui in separato giudizio si sia pervenuti all’assoluzione della persona fisica per il reato presupposto, è sempre necessario verificare se vi sia stato o meno l’accertamento del fatto illecito. Infatti, si può far valere la inconciliabilità dei giudicati solo quando vi sia stata negazione del fatto storico e non anche nel caso di mancata individuazione della persona fisica del suo autore. Ciò in quanto, ai sensi dell’art. 8 d.lgs. n. 231/2001, la responsabilità dell’ente sussiste anche quando l’autore del reato non è stato identificato.
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