Sui modelli 231 urge un triplice aggiornamento per adeguarsi agli obblighi legati alla disciplina sul whistleblowing. Come illustrato dai nostri professionisti Prof. Avv. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti per ItaliaOggi7, è quanto raccomandato dal documento “Nuova disciplina del Whistleblowing e impatto sul d.lgs. 231/2001”, pubblicato dal Consiglio nazionale dei commercialisti e degli esperti contabili (Cndcec), e che offre indicazioni alle aziende private per rendersi compliant al d.lgs. 24/2023, cioè a quella normativa volta a proteggere coloro che segnalano gli illeciti di cui siano venuti a conoscenza nell’ambito della propria attività lavorativa. Tra i vari temi, il documento si sofferma proprio sugli effetti della nuova disciplina sui modelli organizzativi 231 e sui relativi aspetti operativi, illustrando i plurimi piani su cui l’adeguamento del modello 231 deve operare: la verifica di adeguatezza del canale interno di segnalazione; l’adozione (o l’aggiornamento, ove esistente) del regolamento interno/procedura di whistleblowing; e l’introduzione nel sistema disciplinare, quale parte integrante del modello, di sanzioni nei confronti di coloro che accertano essere responsabili delle violazioni previste dalla nuova disciplina.
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