L’acquisto di criptovalute fa scattare il reato di autoriciclaggio: è quanto emerge dalla sentenza n. 27023 del 2022, che i nostri professionisti Prof. Avv. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti hanno commentato per ItaliaOggi7 e con cui la seconda sezione penale della Cassazione ha affrontato i profili peculiari del reato di cui all’art. 648-ter.1 c.p. e delle valute virtuali. La Suprema corte ha così ritenuto che configura il delitto di autoriciclaggio la condotta di chi impieghi le somme provenienti da attività delittuosa dallo stesso commessa per comprare bitcoin, in tal modo realizzando l’investimento di profitti illeciti in operazioni finanziarie a fini speculativi, idonee a ostacolare la tracciabilità dell’origine delittuosa del denaro.
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