La soluzione è una compliance integrata: è quanto emerge dal quaderno n. 97 di Banca d’Italia “Regole di settore, compliance e responsabilità da reato”, che i nostri professionisti Prof. Avv. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti hanno illustrato per ItaliaOggi7 e che riporta i risultati delle analisi empiriche e degli approfondimenti teorici condotti sull’applicazione nel settore bancario delle norme sulla responsabilità da reato degli enti di cui al d.lgs. 231/2001. In particolare, il documento, dopo aver evidenziato l’assenza di un raccordo dei presidi 231 con le regole sui controlli societari dettate dal codice civile e dal d.lgs. 58/1998 (Tuf) per le società quotate, e pur evidenziandone la comune finalità, ovvero il rispetto della legalità, suggerisce prudentemente alle società bancarie di perseguire il rispetto di entrambi i sistemi normativi e di dotarsi del Mog, ossia il Modello di organizzazione e gestione. Il documento riflette anche su vantaggi, e al contempo criticità, correlati allo svolgimento della funzione di OdV (organismi di vigilanza) da parte dell’organo di controllo, quale il collegio sindacale.
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