Fare da prestanome non è una giustificazione sufficiente a evitare di rispondere del reato di omessa dichiarazione della società. Niente scuse, quindi, per chi accetta l’incarico: è quanto emerge dalla sentenza della Cassazione n. 24929 del 9 giugno scorso, che i nostri professionisti Prof. Avv. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti hanno commentato per ItaliaOggi7, e con cui la terza sezione penale ha chiarito che risponde a titolo di concorso nel reato di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi anche l’amministratore di diritto, quale diretto destinatario degli obblighi di legge, anche se questi sia una cosiddetta testa di legno di altri soggetti che abbiano agito quali amministratori di fatto.
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