Operazioni rischiose non bastano per condannare per bancarotta: è quanto emerge dalla sentenza n. 118 del 2022, che i nostri professionisti Prof. Avv. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti hanno commentato per ItaliaOggi7 e con cui la quinta sezione penale della Cassazione ha chiarito che perché si configuri il reato non è sufficiente l’accertamento della mala gestio dell’impresa, ma è necessario che vengano individuate le condotte specifiche volte a ritardare il fallimento e ad arrecare danno ai creditori o ingiusto profitto per sé o per altri. Così come la colpa grave non può essere desunta erroneamente solo sulla base del dato oggettivo del ritardo nel presentare istanza di auto-fallimento.
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