Imprenditori e professionisti e sequestro penale del conto corrente: da garantirsi il minimo vitale, ma limiti severi nella sua determinazione: è quanto emerge dalla sentenza 795 del 2022, che i nostri professionisti Prof. Avv. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti hanno illustrato per ItaliaOggi7 e con cui la terza sezione penale della Corte di Cassazione, nel pronunciarsi sulla misura cautelare reale emessa in un procedimento per reati tributari, ha risposto affermativamente alla delicata questione della esistenza di limiti al sequestro e alla confisca per equivalente sul patrimonio di imprenditore o professionista sottoposti a indagine penale, al fine di salvaguardare le esigenze di vita minime dei suddetti e delle relative famiglie.
Tuttavia attenzione: perché, come precisato, la misura del limite del c.d. «minimo vitale», determinabile da parte del giudice di merito, deve formare oggetto di specifica allegazione da parte della difesa dell’interessato ed è soggetta ad una valutazione da operare di volta in volta sulla base della complessiva situazione patrimoniale e reddituale della persona che subisce gli effetti del sequestro preventivo, mentre nel caso concreto le esigenze del commercialista di ricevere i pagamenti dai clienti e di retribuire i propri collaboratori non rientravano tra quelle minime di vita tali da limitare l’esecuzione del sequestro preventivo sul conto corrente del professionista.
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