Il ravvedimento non fa da scudo

    Benedetta Lupo

    Per chi si ravvede lo scudo penale non è automatico. Come approfondito dai nostri professionisti Avv. Prof. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti per ItaliaOggi7, è quanto emerge dalla legge di Bilancio 2023, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 29 dicembre scorso (legge n. 197/2022), nella parte in cui disciplina il ravvedimento cosiddetto speciale delle violazioni tributarie, fruibile sino al 31 marzo 2023, che consente di sanare alcune violazioni afferenti alle dichiarazioni relative al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2021 e a quelli precedenti, beneficiando di sanzioni ridotte a un diciottesimo del minimo nonché della possibilità del pagamento dilazionato. Ma attenzione: alla possibilità di accedere al ravvedimento speciale non corrispondono in automatico anche la non punibilità o altri effetti premiali sul piano penale, per potere fruire dei quali, in assenza di una norma ad hoc, bisogna rispettare le stringenti condizioni contenute nel dlgs 74/2000 agli artt. 13 e 13-bis. Ovvero,  per le infedeli e fraudolente dichiarazioni, il ravvedimento deve intervenire prima che l’autore del reato abbia avuto formale conoscenza di qualunque attività di accertamento amministrativo o di procedimenti penali.
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