Crisi di liquidità, salvata dalla condanna la società che evade l’Iva per gli insoluti dei clienti: è quanto emerge dalla sentenza del 19 maggio 2022, n. 19651, che i nostri professionisti Prof. Avv. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti hanno illustrato per ItaliaOggi7 e con cui la Cassazione ha affrontato uno dei temi più dibattuti in materia di omesso versamento dell’Iva, ovvero la punibilità sul piano penale dell’imprenditore che non adempia al pagamento a causa di una crisi di liquidità, determinata, nel caso di specie, da rilevantissimi insoluti da parte dei principali clienti. Nella nuova vicenda l’imputato aveva allegato ai giudici di merito plurimi elementi relativi alla esistenza della crisi economica in cui versava la società, all’entità e consistenza degli sforzi effettuati per fronteggiarla, e alla presenza di insoluti per un importo particolarmente rilevante da parte dei principali clienti. Secondo la Cassazione, si tratta di circostanze che avrebbero dovuto essere considerate ai fini della valutazione della colpevolezza dell’imputato, ma erano state del tutto ignorate dai giudici di gravame, così che ha annullato la sentenza impugnata.
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