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    L&P Podcast |2| Art advisory

    E’ uscita la seconda puntata della nuova rubrica bimensile di L&P podcast “Art Advisory“, dedicata alla scoperta della practise dell’art advisor.

    Questo secondo episodio verte sul delicato tema della valutazione dell’opera d’arte: quali sono le componenti di valore? Perché è di fondamentale importanza valutare un’opera d’arte? Attraverso il nostro breve dialogo cercheremo di chiarire questa fondamentale figura.

    Vi aspettiamo venerdì 12 febbraio alle 17 con il terzo episodio della rubrica.

    IL RAPPORTO TRA ARTE E FISCO: IL REGIME IVA APPLICABILE ALLE CESSIONI DI OPERE D’ARTE di Federico De Vito

    Di Avv. Federico De Vito

    Disquisire apertamente del rapporto tra arte e fisco è l’inizio di un lungo e tortuoso iter che ha suscitato un rilevante appeal nell’ampia e mutevole platea di soggetti quotidianamente coinvolti nel settore artistico, ossia operatori professionali, amatori, mercanti, appassionati d’arte e collezionisti privati.

    Come noto, la bellezza non ha un valore monetario, ma non si può affermare lo stesso dell’opera d’arte e, di conseguenza, per il novero di soggetti che si interfaccia alla monade artistica, è di primaria importanza domandarsi se e in che modo il tanto temuto “leviatano fiscale” possa incidere sulla portata dei vari investimenti in costante proliferazione in tale fiorente settore.

    La cessione di beni artistici, in quanto generatori di ricchezza, può determinare il sorgere di impatti fiscali che si atteggiano in maniera camaleontica in base alla veste assunta dal soggetto venditore dell’opera d’arte.

    La finalità di questo articolo è quella di fornire un quadro il più possibile esaustivo del regime IVA applicabile al mercato dell’arte, considerate anche le esiziali difficoltà originate da una aleatoria normativa fiscale che genera un’imperante incertezza tra gli operatori del settore ma che, al contempo, può rappresentare un fattore strategico nella valutazione dalla convenienza dell’investimento.

    Trovate l’articolo completo online su Quid Magazine, disponibile a questo link.

    ARTSLIFE
    FOCUS. ASTE DA REMOTO NELL’ERA COVID. RISULTATI INCORAGGIANTI, MA NETTAMENTE INFERIORI RISPETTO LO SCORSO ANNO. E LE CONDIZIONI DI VENDITA NON CAMBIANO.

    Di Elisa Carollo e Massimiliana Palumbo

    Tra le mille difficoltà causate dalla pandemia e dopo aver rimandato la consueta settimana a maggio delle aste a New York, Sotheby’s, Christie’s e Phillips hanno cercato di recuperare le loro aste più importanti dell’anno esplorando nuovi modelli ibridi di partecipazione da remoto, con risultati incoraggianti per il settore – per un totale di fatturato pari a $825.2 milioni – anche se comunque inferiori rispetto ai $1.7 miliardi delle sole May sales tenutesi a New York nel 2019.⠀

    Le strategie sono state diverse nel cercare di restituire il più possibile l’esperienza “unica” soprattutto delle evening sales, che si sono tenute questa volta tutte tramite un evento streaming.

    In questo articolo per Artslife il nostro team Art Advisory riepilogato le varie modalità proposte e risultati ottenuti dalle tre case d’asta durante le più importanti evening sales, in ordine di svolgimento, ma soprattutto analizzato come in queste aste forzatamente da remoto le condizioni di vendita non siano cambiate per i buyers.⠀

    Trovate l’articolo online a questo link.  In alternativa è scaricabile qui una versione PDF della pagina (Download)