Stefano Loconte

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    Reati tributari, creditori tutelati

    Terzi creditori tutelati anche in caso di reati tributari, ma le loro ragioni devono essere fatte valere nel contraddittorio con l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. È quanto emerge dalla sentenza n. 39201 del 2021, che i nostri professionisti Prof. Avv. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti hanno illustrato per ItaliaOggi7 e con cui la terza sezione penale della Corte di cassazione si è pronunciata su un interessante caso che ha visto protagonista un istituto di credito che lamentava come non potesse operare nei propri confronti la confisca disposta a seguito di condanna per reati tributari di una persona fisica, avendo la banca già ottenuto, nei confronti dei beni della suddetta, un sequestro conservativo a tutela dei crediti vantati.
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    Con la compliance 231 è possibile prevenire la crisi d’impresa

    Il modello 231 indispensabile per prevenire e rilevare la crisi di impresa: parola d’ordine del nuovo Codice della crisi è costruire adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili. Come evidenziato dal nostro Managing Partner Prof. Avv. Stefano Loconte per ItaliaOggi, a vent’anni dall’entrata in vigore del dlgs 231/01, e prima che sulle norme di riferimento parta il «tagliando» ad opera della commissione che il Ministro della Giustizia ha preannunciato di voler istituire, una novità spicca già, ovvero la connessione tra reato e crisi di impresa, oggetto, quest’ultima, dell’importante riforma che si accinge a entrare in vigore.
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    Essere una mera testa di legno non salva dalle manette: è quanto emerge dalla sentenza n. 36195 del 2021

    Essere una mera testa di legno non salva dalle manette: è quanto emerge dalla sentenza n. 36195 del 2021, che i nostri professionisti Prof. Avv. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti hanno illustrato per ItaliaOggi7 e con cui la terza sezione penale della Cassazione ha chiarito che l’amministratore di diritto risponde, al pari dell’amministratore di fatto, dei reati tributari, tra cui, come nel caso in esame, quelli di omessa dichiarazione e occultamento o distruzione delle scritture contabili di cui agli artt. 5 e 10 d.lgs. n. 74 del 2000, anche se si tratti di un semplice prestanome.
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