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    Più facile finire sotto processo ed essere condannati per riciclaggio e autoriciclaggio

    Più facile finire sotto processo ed essere condannati per riciclaggio e autoriciclaggio, anche quando i reati siano commessi attraverso le criptovalute. Come illustrato dai nostri professionisti Prof. Avv. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti per ItaliaOggi7 con un approfondimento a doppia pagina, la stretta è contenuta nel decreto legislativo approvato lo scorso 4 novembre dal consiglio dei ministri che dà attuazione della direttiva (Ue) 2018/1673 sulla lotta al riciclaggio mediante il diritto penale. E quanto al tema delle valute virtuali, pur non avendo il nuovo d.lgs. inserito misure ad hoc, le manette sono pronte a scattare poiché norme italiane e giurisprudenza risultano già al passo nella perseguibilità del reato di «cripto-riciclaggio».

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    Reati tributari e «beni futuri»: via libera al sequestro

    Reati tributari e «beni futuri»: via libera al sequestro per equivalente dei beni non ancora individuabili, ma sbarramento per la confisca. È quanto affermato dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 36369 del 2021, che i nostri professionisti Prof. Avv. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti hanno illustrato per ItaliaOggi7 e con cui la terza sezione penale è giunta alla conclusione per cui, se è certamente necessario che la confisca riguardi solo beni esistenti al momento della sua adozione, non così accade per il sequestro, che è misura cautelare diretta a consentire alla confisca di operare e può invece, proprio per tal ragione, riguardare anche beni che vengano ad esistenza successivamente al sequestro stesso e sino al momento di adozione della confisca.
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    Riciclaggio punito per colpa, tutti i delitti diventeranno presupposto del reato

    Approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri del 4 novembre scorso il decreto legislativo che riforma il reato di riciclaggio: scattano le manette anche quando il provento derivi da delitto colposo, e in molti casi anche se provenga da contravvenzioni.
    Precisamente, come illustrato dai nostri professionisti Prof. Avv. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti per ItaliaOggi, l’intervento normativo attua la direttiva (UE) 2018/1673 del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2018 sulla lotta al riciclaggio mediante il diritto penale, estendendo l’ambito di operatività del riciclaggio e dell’autoriciclaggio, da un lato, a tutti i delitti, siano essi dolosi o colposi e a prescindere dalla cornice edittale per essi prevista, dall’altro, alle contravvenzioni punite con l’arresto superiore nel massimo a un anno o nel minimo a sei mesi.

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    Nuovi strumenti contro frodi e falsificazioni di mezzi di pagamento diversi dai contanti

    Via libera definitivo dal Consiglio dei Ministri al decreto attuativo della direttiva UE n. 2019/713 sulla lotta contro frodi e falsificazioni di mezzi di pagamento diversi dai contanti.
    Il decreto modifica il Codice penale: la fattispecie di indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento vede esteso il proprio campo d’applicazione a tutti gli strumenti di pagamento diversi dai contanti; per il reato di frode informatica si introduce un’aggravante quando l’alterazione del sistema informatico determina un trasferimento di denaro, di valore monetario o valuta virtuale. Viene introdotto il nuovo delitto di “detenzione e diffusione di apparecchiature, dispositivi o programmi informatici diretti a commettere reati riguardanti strumenti di pagamento diversi dai contanti” e ampliato il novero dei reati presupposto della responsabilità 231.

    Ne parla il Prof. Avv. Stefano Loconte per Il Quotidiano IPSOA.

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    Italia Oggi
    L’assenza di delega non salva dalla responsabilità

    L’assenza di delega non salva dalla responsabilità: è quanto emerge dalla sentenza n. 33856 del 2021,  che i nostri professionisti Avv. Prof. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti hanno illustrato per IO7 e con cui la quinta sezione penale della Cassazione si è espressa sulla possibilità di ascrivere un fatto di bancarotta fraudolenta anche al consigliere di amministrazione senza deleghe, per avere omesso di impedire gli illeciti nel complesso commessi dalla società. La sentenza ha in particolare confermato che il concorso dell’amministratore privo di delega nel reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale, per omesso impedimento dell’evento, si configura non solo quando emerga la prova dell’effettiva conoscenza di fatti pregiudizievoli per la società, ma anche quando vi siano «segnali di allarme» dai quali desumere l’accettazione del verificarsi dell’evento illecito, non essendovi stata attivazione per scongiurarlo.

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    Italia Oggi
    La sentenza penale di assoluzione vincola il giudice tributario

    La sentenza penale di assoluzione vincola il giudice tributario: è quanto emerge dalla pronuncia n. 25632 del 2021, che i nostri professionisti Prof. Avv. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti hanno illustrato per IO7 e con cui la quinta sezione civile della Cassazione si è pronunciata sulla questione, dai profili spesso incerti, dell’efficacia in sede tributaria del giudicato penale.

    Specificamente, la Suprema Corte ha chiarito che, quando il Giudice penale esclude con pronuncia definitiva la sussistenza del fatto contestato, la portata della decisione non può essere limitata all’esclusivo perimetro del processo penale, soprattutto se l’organo accertatore non dispone di elementi probatori contrari a quelli utilizzati dal giudice penale, né prova che il fatto su cui si fonda l’accertamento tributario è diverso da quello oggetto del giudicato penale.

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    Italia Oggi
    Omessa dichiarazione coi paletti

    Omessa dichiarazione coi paletti: nel determinare l’imposta evasa, e di conseguenza il superamento della soglia di punibilità, vanno considerati tutti i costi aziendali, anche quelli non contabilizzati. A stabilirlo la sentenza n. 34661 del 2021, che i nostri professionisti Avv. Prof. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti hanno illustrato per ItaliaOggi7 e con cui la terza sezione penale della Cassazione ha salvato dalle forche caudine del procedimento penale il titolare di una ditta individuale accusato del reato di omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali, e di aver evaso l’Iva in misura superiore alla soglia di rilevanza penale, annullando la condanna impartitagli dai giudici di merito. Aveva infatti errato la Corte d’Appello nel sostenere che la mera non contabilizzazione dei costi aziendali,  comunque emersi dalla documentazione acquisita dalla Guardia di Finanza presso i fornitori, fosse di per sé ostativa alla loro valorizzazione.

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    Italia Oggi
    Sottrazione fraudolenta limitata

    Occultare la contabilità non fa scattare il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, serve un atto dispositivo: è quanto deciso dalla sentenza del 2 settembre 2021, n. 32694, che i nostri professionisti, il Prof. Avv. Stefano Loconte e l’Avv. Giulia Maria Mentasti hanno illustrato per ItaliaOggi7, e con cui la sesta sezione penale della Cassazione si è pronunciata sulla spesso dibattuta questione della delimitazione della condotta rilevante ai fini della integrazione del reato di cui all’art. 11 dlgs 74/2000. Rigettando il ricorso del pubblico ministero, ha precisato che la nozione di «atti fraudolenti» va circoscritta soltanto a quelli di natura dispositiva, siano essi di natura materiale o giuridica, non potendo, dunque, rientrarvi l’omissione del deposito dei bilanci o della presentazione delle dichiarazioni fiscali, e nemmeno l’occultamento della contabilità aziendale.

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    La Trasformazione del Family Office

    Si è recentemente concluso il Progetto di ricerca sui Family Office in Italia con un convegno di presentazione del report finale intitolato “La Trasformazione del Family Office – Le famiglie imprenditoriali italiane tra capitale finanziario, socioemotivo ed umano”, tenutosi presso il Politecnico di Milano.

    Nel report trovate anche l’approfondimento scritto dal Prof. Avv. Stefano Loconte e dalla Dott.ssa Beatrice Molteni sul contributo del Family Office alla gestione del passaggio generazionale nell’impresa di famiglia, che sottolinea quanto sia cruciale il ruolo del Family Office all’interno delle famiglie imprenditoriali.

    Ringraziamo Alfredo De Massis e Josip Kotlar e il loro team per l’organizzazione e il grande lavoro portato avanti in questi mesi.

    In allegato (QUI) l’approfondimento a opera dei nostri professionisti

    Italia Oggi
    Frode fiscale, effetti prolungati

    Cessa la carica ma non la responsabilità: è quanto emerge dalla sentenza n. 32237/2021, che i  nostri professionisti, il Prof. Avv. Stefano Loconte e l’Avv. Giulia Maria Mentasti, hanno commentato per ItaliaOggi7 e con cui la terza sezione penale della Cassazione ha confermato la configurabilità del concorso nel reato di frode fiscale dell’ex amministratore della società che, pur essendo cessato dalle cariche e non avendo sottoscritto la dichiarazione, abbia partecipato a creare il meccanismo fraudolento. Nonostante i tentativi dello stesso di sostenere la propria estraneità ai fatti, documentando di non essere più il legale rappresentante della società e, soprattutto, di non essere il firmatario della dichiarazione al momento della presentazione, è stato comunque ritenuto responsabile, quale concorrente, nel reato di dichiarazione fraudolenta commesso dal nuovo legale rappresentante.

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    Prezzo-valore nel trust – Beni sotto tutela

    Sul numero 9 – Settembre 2021 della rivista “Private, Magazine del Private Banking” sono stati pubblicati i due contributi dei nostri professionisti, l’Avv. Riccardo Sansoni e la Dott.ssa Beatrice Molteni, che commentano recenti e rilevanti interventi giurisprudenziali.

    Il primo contributo è relativo all’applicabilità della normativa cd. del “prezzo-valore” all’atto di acquisto di un bene immobile abitativo da parte del trustee. Il secondo, invece, riguarda i chiarimenti forniti dalla Cassazione in tema di esecuzione dei beni vincolati in fondo patrimoniale.

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    La riforma del processo civile passa (anche) attraverso gli incentivi fiscali alle ADR

    A seguito dell’approvazione da parte del Senato, il disegno di legge delega, recante misure in tema di efficienza del processo civile e di revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie, passa ora all’esame della Camera dei Deputati. Tra le misure previste per garantire la semplificazione della giustizia civile figura l’implementazione della disciplina legata agli incentivi fiscali relativi alle procedure stragiudiziali di risoluzione delle controversie (c.d. “ADR”).

    Ne parlano il Prof. Stefano Loconte e l’Avv. Federico De Vito per Il Quotidiano IPSOA.

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