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Dimettersi dalla carica non salva, poiché risponde del reato tributario l’amministratore anche se cessa dall’incarico prima della scadenza della liquidazione dell’Iva: è quanto emerge dalla sentenza n. 3228 del 27 gennaio 2021, che i nostri professionisti, l’Avv. Prof. Stefano Loconte e l’Avv. Giulia Maria Mentasti, hanno commentato pe ItaliaOggi7 e con cui la terza sezione penale della Cassazione ha affermato che risponde del reato di omesso versamento Iva chi, avendo presentato la dichiarazione annuale e pur non essendo poi formalmente tenuto, anche per fatti sopravvenuti (perché ad esempio si è dimesso dalla carica di amministratore), al pagamento dell’imposta nel termine previsto dall’art. 10-ter dlgs 74/2000, abbia fornito un contributo causale, anche solo morale, all’omissione operata dalla società.
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I nostri professionisti del team Tax si soffermano sulle principali novità fiscali contenute nel Decreto Sostegni relativamente ai seguenti argomenti:
- Contributo a fondo perduto in favore di operatori economici
- Fondo autonomi e professionisti
- Proroga del periodo di sospensione delle attività dell’agente della riscossione
- Ulteriori interventi fiscali di agevolazioni e razionalizzazione connessi all’emergenza COVID-19.
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Particolare tenuità del fatto da concedere con parsimonia: è quanto emerge dalla sentenza n. 2901 del 25 gennaio 2021, che i nostri professionisti, l’Avv. Prof. Stefano Loconte e l’Avv. Giulia Maria Mentasti, hanno commentato per ItaliaOggi7 e con cui la terza sezione penale della Cassazione ha delimitato l’operatività agli omessi versamenti della disposizione salvifica di cui all’art. 131-bis cp. Dunque, se è pur vero che il codice penale prevede una causa di non punibilità che può salvare l’amministratore dalla condanna per svariati reati, tra cui anche alcuni fiscali, attenzione a non confidarci troppo, perché può essere applicata solo al sussistere di rigorose condizioni.
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Lieti e onorati che la nostra professionista, l’Avv. Giulia Maria Mentasti, sia stata scelta dalla Cassa Nazionale di Previdenza dei Ragionieri commercialisti e degli Esperti contabili per trattare gli aspetti di diritto penale nell’ambito della iniziativa “Qualche minuto con”.
Pertanto condividiamo la prima video-pillola in tema di Superbonus 110% e reati di falso.
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Le presunzioni tributarie non sempre aprono le porte al sequestro penale: è quanto emerge dalla sentenza n. 1083 del 13 gennaio 2021 che i nostri professionisti, l’Avv. Prof. Stefano Loconte e l’Avv. Giulia Maria Mentasti, hanno commentato per ItaliaOggi7 e con cui la terza sezione penale della Cassazione si è pronunciata nell’ambito di un procedimento per frode fiscale, ritenendo che, sebbene le presunzioni tributarie semplici possono di per sé bastare per l’applicazione delle misure cautelari reali, quantomeno a livello indiziario deve emergere la sussistenza oggettiva del reato fiscale. Ecco dunque per il contribuente un’àncora di salvezza quando l’attività di indagine sia carente, come riscontrato nel caso in esame, di elementi concreti da cui poter desumere l’illecito
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La Cassazione torna ad occuparsi di distinzione tra rimesse solutorie e rimesse ripristinatorie in conto corrente per individuare il metodo di calcolo delle stesse.
Questo quanto stabilito dall’ordinanza 3858/2021 che i nostri professionisti, il Prof. Stefano Loconte e l’Avv. Lucia Dutto, hanno commentato per ItaliaOggi7.
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Niente sequestro per evasione fiscale se scatta prima il fallimento: è quanto affermato dalla sentenza 36746/2020, che i nostri professionisti, il Prof. Stefano Loconte e l’Avv. Giulia Maria Mentasti, hanno commentato per ItaliaOggi7 e con cui la sezione terza penale della Cassazione è tornata a pronunciarsi sul dibattuto tema dell’applicabilità del sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta sui beni già assoggettati alla procedura fallimentare. Specificamente, la Suprema Corte ha confermato il principio giurisprudenziale per cui, una volta intervenuta la dichiarazione di fallimento, il sequestro non può più essere eseguito, rimanendo consentito quello finalizzato alla confisca per equivalente sul patrimonio dell’indagato. In senso contrario altra giurisprudenza di legittimità in passato ha sostenuto che, in materia di reati tributari, non si poteva attribuire alla procedura concorsuale, anche laddove intervenuta prima del sequestro, effetto preclusivo rispetto all’operatività della cautela reale disposta nel processo penale. Ma la presente pronuncia si è discostata negando l’operatività della misura ablativa
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Il nostro Managing Partner, il Prof. Stefano Loconte, intervistato per Milano Finanza, ha avuto modo di illustrare i nuovi approcci al Wealth planning – la pianificazione non solo finanziaria ma patrimoniale.
“La pandemia come ha cambiato l’approccio alla pianificazione e protezione del patrimonio? Leggi qui l’intero articolo
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Il regime di neutralità fiscale delle operazioni di scambio di partecipazioni tra società residenti in differenti Stati membri UE disciplinato dal TUIR è in conflitto con le previsioni della direttiva n. 2009/133/CEE: secondo la legislazione nazionale, infatti, lo scambio di azioni attraverso cui si configura un aumento della partecipazione di controllo già detenuta gode della neutralità fiscale solo se tale incremento si realizza in forza di un obbligo legale o di un vincolo statutario.
Con la denuncia n. 16, l’AIDC Milano, Commissione per l’esame della compatibilità di leggi e prassi tributarie italiane con il diritto dell’Unione Europea, ha mosso un formale reclamo alla Commissione europea, eccependo la
violazione del diritto dell’UE da parte dell’Italia.
Ne parla il Prof. Stefano Loconte su QUOTIDIANO IPSOA:
![Wall Street Italia](https://loconteandpartners.it/wp-content/uploads/2021/02/Schermata-2021-02-23-alle-11.42.08.png)
Il nostro Managing Partner, il Prof. Stefano Loconte, è stato intervistato da Wall Street Italia per parlare della nuova edizione del “Master IPSOA in pianificazione patrimoniale e wealth management”, di cui è Direttore Didattico.
Ad aprile, infatti, partirà l’edizione del 2021, un percorso di studio rivolto a professionisti tra cui avvocati, commercialisti, consulenti finanziari e private banker che sentono l’esigenza di cambiare approccio nella relazione con i propri clienti. Il master è pertanto organizzato per fornire al professionista tutti gli elementi necessari per adottare questo nuovo approccio consulenziale ed è indicato anche a giovani laureati che da subito vogliano cogliere e mettere in pratica questi aspetti, finalizzando il loro programma di studi.
Per scoprire di più sul Master, leggi qui l’intero articolo
![Italia Oggi](https://loconteandpartners.it/wp-content/uploads/2019/12/Italia-Oggi.jpg)
Tutti i componenti del cda della srl chiamati a rispondere dei reati di omesso versamento di ritenute certificate e Iva da parte della società: è quanto risulta dalla sentenza n. 34475 del dicembre scorso, che i nostri professionisti, il Prof. Stefano Loconte e l’Avv. Giulia Maria Mentasti, hanno commentato per ItaliaOggi e con cui la terza sezione penale della Cassazione, dopo aver premesso che il dovere di provvedere ai suddetti obblighi fiscali fa capo all’amministratore in carica dell’ente al momento della scadenza del termine di adempimento, ha chiarito che qualora figurino più amministratori sono tutti penalmente responsabili. E ciò indipendentemente dal riparto interno delle competenze, considerato che l’adempimento delle incombenze fiscali è un atto di ordinaria amministrazione, espletabile da ciascun componente del cda autonomamente e indipendentemente dagli altri. Peraltro, i beni personali degli amministratori, seppur nei limiti del valore del profitto del reato, possono essere legittimamente oggetto di confisca per equivalente, ogniqualvolta non vengano indicati beni nella disponibilità dell’ente da aggredire con la confisca diretta e il patrimonio della società sia incapiente.
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La riqualificazione energetica, cui sono finalizzate le previsioni dettate dal decreto Rilancio, non lascia indietro gli immobili sottoposti a vincolo. I nostri professionisti, il Prof. Stefano Loconte e l’Avv. Chiara De Leito, commentano per ItaliaOggi7 la risposta ad interpello n. 595/2020 resa dall’Agenzia delle Entrate.