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    IL RAPPORTO TRA ARTE E FISCO: IL REGIME IVA APPLICABILE ALLE CESSIONI DI OPERE D’ARTE di Federico De Vito

    Di Avv. Federico De Vito

    Disquisire apertamente del rapporto tra arte e fisco è l’inizio di un lungo e tortuoso iter che ha suscitato un rilevante appeal nell’ampia e mutevole platea di soggetti quotidianamente coinvolti nel settore artistico, ossia operatori professionali, amatori, mercanti, appassionati d’arte e collezionisti privati.

    Come noto, la bellezza non ha un valore monetario, ma non si può affermare lo stesso dell’opera d’arte e, di conseguenza, per il novero di soggetti che si interfaccia alla monade artistica, è di primaria importanza domandarsi se e in che modo il tanto temuto “leviatano fiscale” possa incidere sulla portata dei vari investimenti in costante proliferazione in tale fiorente settore.

    La cessione di beni artistici, in quanto generatori di ricchezza, può determinare il sorgere di impatti fiscali che si atteggiano in maniera camaleontica in base alla veste assunta dal soggetto venditore dell’opera d’arte.

    La finalità di questo articolo è quella di fornire un quadro il più possibile esaustivo del regime IVA applicabile al mercato dell’arte, considerate anche le esiziali difficoltà originate da una aleatoria normativa fiscale che genera un’imperante incertezza tra gli operatori del settore ma che, al contempo, può rappresentare un fattore strategico nella valutazione dalla convenienza dell’investimento.

    Trovate l’articolo completo online su Quid Magazine, disponibile a questo link.

    IL NUOVO REGOLAMENTO DEGLI ARBITRATI NELL’ARTE

    Di Dott.ssa Elisa Carollo

    Lo scorso 13 Luglio 2020 si è tenuto un incontro virtuale organizzato dalla Camera Arbitrale di Venezia volto a presentare il nuovo Regolamento degli Arbitrati nell’Arte, entrato in vigore il 28 aprile 2020.

    Come già trattato in un precedete articolo (cfr. https://www.quidmagazine.com/index.php/diritto-dell-arte/1217-adr-un-alternativa-nella-risoluzione-delle-dispute-in-ambito-artistico-e-creativo-l-arbitrato-e-la-mediazione-di-elisa-carollo), negli ultimi anni è aumentata sempre più la consapevolezza che l’ADR sia il modo più conveniente ed efficiente, sia in termini di tempo che di costi, per risolvere le complesse controversie che possono sorgere nel mondo dell’arte.

    In risposta a tale esigenza la Camera Arbitrale di Venezia ha predisposto un regolamento specifico destinato a disciplinare gli arbitrati su controversie relative alle arti e ai beni da collezione.

    In questo articolo per Quid Magazine la nostra Art Advisor Elisa Carollo ha analizzato i principali punti fissati dal nuovo Regolamento. Trovate l’articolo online a questo link. In alternativa è disponibile il PDF scaricabile qui a seguito (Download)

    Libero
    INVESTIRE SULLA BELLEZZA: Bastano dieci mila euro per fare soldi con l’arte.

    Intervista a Avv. Prof. Stefano Loconte – di Lucia Esposito

    Oggi l’incertezza del mercato finanziario ha trasformato i quadri in beni rifugio a cui gli investitori ricorrono incoraggiati anche da rendimenti che in alcuni casi superano perfino il 7,5% annuo (fonte: Deloitte Art & Finance report del 2019). Con la pandemia molti investitori hanno visto volatilizzarsi il valore di titoli considerati sicuri, mentre è stata premiata la coraggiosa lungimiranza di collezionisti che hanno investito nell’opera giusta senza peraltro essere Paperon de Paperoni.

    Non serve, dicevamo, essere milionari per avvicinarsi a questo mondo. Per iniziare bastano anche diecimila euro.

    L’importante è non lanciarsi da soli in questo settore tanto affascinante quanto complesso, non fidarsi dei consigli di fantomatici esperti che affollano il web e non seguire il proprio istinto. «Meglio evitare le avventure e farsi aiutare da un vero esperto», spiega il professor Stefano Loconte fondatore dello studio Loconte&Partners che, per primo, ha istituito la figura dell’art advisor all’interno di uno studio professionale. «Si tratta di un esperto che supporta il cliente anche nei processi di valutazione dell’autenticità dell’opera e del suo potenziale».

    Il cliente va altresì seguito da un punto di vista legale e fiscale per quanto riguarda l’acquisto e la vendita di opere d’arte all’estero, per esempio, con gli atti di importazione e di esportazione».

    C’è poi il grande tema della successione: se un collezionista vuole che alla sua morte l’insieme dei suoi quadri non vada disperso ha bisogno di un professionista che crei strumenti giuridici ad hoc comela fondazione o il trust che garantiscono l’integrità di quella raccolta di quadri.

    Diventare collezionisti non è più un sogno proibito riservato a pochi come accadeva in passato. Ma proprio perché il mondo dell’arte attira sempre più l’interesse degli investitori, il rischio di subire truffe è ancora più alto: meglio agire con prudenza e chiedere aiuto a chi conosce le regole.

    Trovate l’articolo completo sulla pagina culturale (pag. 19) di Libero Quotidiano del 14 agosto 2020. A seguito è qui disponibile una versione PDF della singola pagina.(Download)

    ARTSLIFE
    FOCUS. ASTE DA REMOTO NELL’ERA COVID. RISULTATI INCORAGGIANTI, MA NETTAMENTE INFERIORI RISPETTO LO SCORSO ANNO. E LE CONDIZIONI DI VENDITA NON CAMBIANO.

    Di Elisa Carollo e Massimiliana Palumbo

    Tra le mille difficoltà causate dalla pandemia e dopo aver rimandato la consueta settimana a maggio delle aste a New York, Sotheby’s, Christie’s e Phillips hanno cercato di recuperare le loro aste più importanti dell’anno esplorando nuovi modelli ibridi di partecipazione da remoto, con risultati incoraggianti per il settore – per un totale di fatturato pari a $825.2 milioni – anche se comunque inferiori rispetto ai $1.7 miliardi delle sole May sales tenutesi a New York nel 2019.⠀

    Le strategie sono state diverse nel cercare di restituire il più possibile l’esperienza “unica” soprattutto delle evening sales, che si sono tenute questa volta tutte tramite un evento streaming.

    In questo articolo per Artslife il nostro team Art Advisory riepilogato le varie modalità proposte e risultati ottenuti dalle tre case d’asta durante le più importanti evening sales, in ordine di svolgimento, ma soprattutto analizzato come in queste aste forzatamente da remoto le condizioni di vendita non siano cambiate per i buyers.⠀

    Trovate l’articolo online a questo link.  In alternativa è scaricabile qui una versione PDF della pagina (Download)

    LIBERO
    Collecting Art. I segreti del mercato dell’arte: guida facile per appassionati.

    Di NICOLETTA ORLANDI POSTI su Libero 19/11/19

    INSEGUENDO IL MITO DI PEGGY. L’acquisto, la conservazione, le tasse e la trasmissione di un’opera agli eredi. In un volume tanti consigli per non farsi fregare e far fruttare l’investimento.

    C’era una volta una signora newyorchese chiamata Marguerite Guggenheim, conosciuta con il vezzeggiativo Peggy. Amava l’arte come la sua vita e riuscì a mettere insieme una notevole raccolta di opere che hanno realmente scritto la storia dell’arte. Peggy era una donna dalla tempra d’acciaio, determinata, astuta e conungrande fiuto per gli affari.

    Un esempio per tutti coloro che aspirano a diventare collezionisti. Ovviamente non tutti possono disporre delle sue finanze, non tutti hanno la possibilità di conoscere di persona artisti del calibro di Marcel Duchamp, Georges Braque, Salvador Dalí, Piet Mondrian, Mark Rothko, Max Ernest (che sposò nel 1941), Jackson Pollock (di cui allestì la prima personale nel 1943), ma chi aspira a diventare collezionista – o lo è già – dovrebbe conoscere i meccanismi del mercato dell’arte così come li conosceva Peggy aggiornati, ovviamente, all’oggi.

    È per questo che diventa indispensabile avere a portata di mano una guida come quella curata da Stefano Loconte Collecting Art (Milano Finanza, pag. 318, euro 7,20) che svela tutti i segreti per acquistare senza sorprese un’opera d’arte e per imparare a investire in questo affascinante e complesso mondo del mercato dell’arte. Il volume, semplice da leggere e da comprendere nonostante la complessità degli argomenti, contiene contributi di autorevoli professionisti quali Alberto Fiz, Marco Fregonese, Sharon Hecker e Clarice Pecori Girarli, che partendo da aneddoti di esperienze vissute direttamente offrono spunti di riflessione sulla direzione che il mercato dell’arte sta prendendo.

    L’articolo completo su Libero del 19/11/19

    MF Milano Finanza
    COLLECTING ART : Come investire in arte

    Il Picasso battuto in asta riaccende i riflettori su questi investimenti. La guida Collecting Art di Loconte & Partners in edicola con MF-Milano Finanza No. 219 pag. 15 del 06/11/2019

    ” È di pochi giorni fa l’annuncio del Picasso battuto in asta dalla casa Pandolfini per 2,1 milioni, a valle della collezione sequestrata a Calisto Tanzi per il crac Parmalat. Un evento che ha riportato sotto i riflettori il collezionismo di arte come forma alternativa o complementare di investimento, a patto che si seguano regole e comportamenti ben precisi e che si abbia chiara la cornice (è il caso di dirlo) normativa e fiscale relativa al collezionismo. MF-Milano Finanza ne ha parlato con Stefano Loconte, avvocato e docente universitario, curatore con il suo studio Loconte & Partners della guida Collecting Art, in edicola con MF-Milano Finanza. Domanda. Perché Collecting Art?

    Domanda. Perché Collecting Art? Risposta. Perché il mercato dell’arte sta vivendo una fase di grande risalto ed espansione e l’impressione era che mancasse una guida che in maniera semplice ed agevole desse al collezionista ma anche al semplice appassionato la possibilità di avere una visione di insieme di tutto quello che occorre fare quando si approccia questo mercato ed agli accorgimenti che occorre adottare per evitare problemi.

    D. Da qui il sottotitolo «Guida NON artistica per collezionisti ed appassionati» R. La Guida parla di tutto tranne che delle opere d’arte in senso stretto e, in questi termini, quindi, che abbiamo scelto il riferimento al non artistico. La scelta delle opere non ha bisogno di una guida perché è affidata alle emozioni che ogni opera riesce a trasmettere al diretto interessato. È ben diverso se l’acquisto avviene con finalità di mero investimento, in tal caso le emozioni non devono assolutamente intervenire nel processo decisionale che, all’opposto, deve essere governato da un approccio scientifico e meditato, come un qualunque investimento in qualsiasi asset class.”

    L’intervista completa su MF-Milano FinanzaNo. 219 pag. 15 del 06/11/2019