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See allDi Avv. Prof. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti
Dall’Europa bastimenti carichi di obblighi e adempimenti di compliance, nonché relative sanzioni, in materia tributaria, targati “PIF” e “Dac6”.
I nostri professionisti Stefano Loconte e Giulia Maria Mentasti hanno illustrato per ItaliaOggi7 le prescrizioni del legislatore europeo affinché contribuenti, professionisti e imprese siano compliant alle disposizioni dettate in materia fiscale hanno trovato il pieno recepimento interno, così che al rientro delle vacanze sono molti gli oneri a cui adempiere
Trovate l’articolo completo su ItaliaOggi7 di Lunedì 31 Agosto 2020, pag.11
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Di Avv. Prof. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti
Aggiornamento dei modelli 231 non più procrastinabile: è quanto consegue dal d.lgs. 75/2020, entrato in vigore il 30 luglio scorso, e che recepisce la direttiva europea nota come P.I.F.
Come illustrato dai nostri professionisti Stefano Loconte e Giulia Maria Mentasti per ItaliaOggi7, tra le disposizioni di più immediato impatto per le imprese, spicca la responsabilità amministrativa da reato per le grandi frodi IVA, completando così l’opera di estensione della responsabilità ex d.lgs. 231/2001 all’ambito penal-tributario, già in parte realizzata con la riforma dello scorso dicembre di cui alla legge 157/2019
Trovate l’articolo completo su ItaliaOggi7 di lunedì 24 Agosto, pag.2
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Di Avv. prof. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti
Pur a fronte di regolare pagamenti, l’interposizione illegale di manodopera equivale a falsità e l’utilizzo delle fatture integra il delitto di frode fiscale.
Questo è quanto affermato dalla sentenza n. 20901/2020, che i nostri professionisti Stefano Loconte e Giulia Maria Mentasti hanno commentato per ItaliaOggi7, e con cui la terza sezione penale della Corte di cassazione ha superato la tesi secondo la quale, in caso di fatture solo soggettivamente inesistenti, ossia in caso di semplice simulazione soggettiva, non sarebbe configurabile il reato, perché non sarebbero esposti costi non sostenuti.
La censura potrebbe essere apprezzata solo per l’evasione alle imposte dirette, nei casi in cui effettivamente si accerti che gli elementi passivi esposti corrispondano a costi effettivamente sostenuti; l’evasione dell’IVA, invece, resta configurabile anche in presenza di costi effettivamente sostenuti.
Trovate l’articolo completo su ItaliaOggi7 di Sabato 15 Agosto, pag. 13.
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