Stefano Loconte

    Processi 231, è stretta sui tempi

    La riforma Cartabia mette in salvo anche le imprese: la nuova norma che prevede l’improcedibilità dell’azione penale per superamento dei termini di durata del giudizio di impugnazione è applicabile anche ai processi a carico degli enti ex d.lgs. 231. A chiarirlo la relazione n. 60/2021 dell’ufficio del massimario della Corte di cassazione, che i nostri professionisti Prof. Avv. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti hanno illustrato per ItaliaOggi7, e avente a oggetto proprio la legge del 27 settembre 2021, n. 134 («Delega al Governo per l’efficienza del processo penale nonché in materia di giustizia riparativa e disposizioni per la celere definizione dei procedimenti giudiziari»).
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    Reati tributari, creditori tutelati

    Terzi creditori tutelati anche in caso di reati tributari, ma le loro ragioni devono essere fatte valere nel contraddittorio con l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. È quanto emerge dalla sentenza n. 39201 del 2021, che i nostri professionisti Prof. Avv. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti hanno illustrato per ItaliaOggi7 e con cui la terza sezione penale della Corte di cassazione si è pronunciata su un interessante caso che ha visto protagonista un istituto di credito che lamentava come non potesse operare nei propri confronti la confisca disposta a seguito di condanna per reati tributari di una persona fisica, avendo la banca già ottenuto, nei confronti dei beni della suddetta, un sequestro conservativo a tutela dei crediti vantati.
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    Con la compliance 231 è possibile prevenire la crisi d’impresa

    Il modello 231 indispensabile per prevenire e rilevare la crisi di impresa: parola d’ordine del nuovo Codice della crisi è costruire adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili. Come evidenziato dal nostro Managing Partner Prof. Avv. Stefano Loconte per ItaliaOggi, a vent’anni dall’entrata in vigore del dlgs 231/01, e prima che sulle norme di riferimento parta il «tagliando» ad opera della commissione che il Ministro della Giustizia ha preannunciato di voler istituire, una novità spicca già, ovvero la connessione tra reato e crisi di impresa, oggetto, quest’ultima, dell’importante riforma che si accinge a entrare in vigore.
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    Essere una mera testa di legno non salva dalle manette: è quanto emerge dalla sentenza n. 36195 del 2021

    Essere una mera testa di legno non salva dalle manette: è quanto emerge dalla sentenza n. 36195 del 2021, che i nostri professionisti Prof. Avv. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti hanno illustrato per ItaliaOggi7 e con cui la terza sezione penale della Cassazione ha chiarito che l’amministratore di diritto risponde, al pari dell’amministratore di fatto, dei reati tributari, tra cui, come nel caso in esame, quelli di omessa dichiarazione e occultamento o distruzione delle scritture contabili di cui agli artt. 5 e 10 d.lgs. n. 74 del 2000, anche se si tratti di un semplice prestanome.
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    Tagliando per la legge 231. Obiettivo: il ravvedimento dell’impresa

    Valorizzare il ravvedimento dell’impresa, questo l’obiettivo della commissione che la Ministra Cartabia ha preannunciato di voler istituire per sottoporre a “tagliando” la 231: è quanto emerso nel videoforum organizzato da ItaliaOggi sui vent’anni del d.lgs. 231, grazie agli interventi del Capo di Gabinetto del ministero della giustizia Raffaele Piccirillo e dal Vicecapo di Gabinetto Nicola Selvaggi. La registrazione, completa degli interventi anche degli altri relatori, ovvero i nostri professionisti  Prof. Avv. Stefano Loconte, Prof. Arcangelo Marrone e Avv. Giulia Maria Mentasti, nonché  il Sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione Pasquale Fimiani, il Dott. Salvatore Sodano e il Dott. Iacopo Meghini, è ancora disponibile al link https://video.milanofinanza.it/italiaoggi.
    Pubblicata inoltre sul quotidiano una sintetica illustrazione delle novità, sempre a cura del Prof. Avv. Stefano Loconte e dell’Avv. Giulia Maria Mentasti.
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    Niente paura ad abbandonare il contante e ad affidarsi ai pagamenti elettronici

    Niente paura ad abbandonare il contante e ad affidarsi ai pagamenti elettronici: come illustrato dai nostri professionisti Prof. Avv. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti per ItaliaOggi7, è stato infatti approvato in via definitiva dal CdM del 4 novembre scorso il decreto legislativo recante attuazione della direttiva (Ue) 2019/713 proprio relativa alla lotta contro le frodi e le falsificazioni di mezzi di pagamento diversi dai contanti. Con la previsione di nuove fattispecie penali e sanzioni mirate, attraverso le modifiche agli articoli 493-ter e 640-ter c.p. e l’inserimento del nuovo art. 493-quater c.p., nonché con l’ampliamento del catalogo «231», scopo del decreto è favorire il mercato unico digitale e consolidare una piena fiducia dei consumatori e delle imprese nell’utilizzo dei nuovi mezzi di pagamento, di certo più veloci, ma al contempo percepiti come più rischiosi.

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