Autore: Benedetta Lupo
Di Avv. Prof. Stefano Loconte e Avv.Giulia Maria Mentasti
Le PMI sotto osservazione per rischio riciclaggio.
Come illustrato dai nostri professionisti Stefano Loconte e Giulia Maria Mentasti per IO7, con il crescere esponenziale delle segnalazioni, aumenta il rischio di procedimenti penali per gli imprenditori e l’eventualità non certo remota che anche la società sia destinataria, ai sensi del d.lgs. 231/2001, di pesanti sanzioni pecuniarie e interdittive.
Infatti, nel 2019 sono state segnalate all’Uif oltre 105 mila operazioni sospette di riciclaggio e nel primo quadrimestre 2020 35.927: record mai toccati prima e che riguardano presunti illeciti compiuti in massima parte da organizzazioni criminali che cercano di reinvestire in aziende o settori “puliti” i proventi economici derivanti da operazioni illegali, comportando rischi elevatissimi sia per la persona fisica che per la società di incorrere in procedimenti penali.
Trovate l’articolo completo su ItaliaOggi7 di lunedì 5 ottobre pag.5
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Di Avv. Prof. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti
L’attuale crisi di liquidità causata dalla pandemia da COVID-19 salva gli evasori dalla condanna penale: a chiarirlo l’UNGDCEC, in un documento che i nostri professionisti Stefano Loconte e Giulia Maria Mentasti hanno illustrato per IO, e che ripercorre la giurisprudenza penal-tributaria sull’annoso tema della esimente della forza maggiore e le condizioni al sussistere delle quali la crisi pandemica esclude la punibilità per il reato di omesso versamento iva o ritenute certificate.
Trovate l’articolo completo su Italia Oggi di Martedì 6 Ottobre, pag 37.
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Pressione fiscale al 43,2%: l’intervento dell’Avv. Prof. Stefano Loconte, Managing Partner di LOCONTE&PARTNERS per chiarire la situazione attuale per l’economia del nostro paese.
“I numeri vanno però letti, e una precisazione è d’obbligo: non è che in questo ultimo trimestre è aumentata la pressione fiscale perché sono aumentate le tasse. Quando si parla di pressione fiscale si parla del rapporto fra gettito (le entrate fiscali italiane, fra l’altro non tutte e solo alcune) e PIL. Il problema è si che il gettito é diminuito perché la gente ha pagato meno tasse (anche perché spesso non era in grado di pagarle) ma ciò che è crollato è il PIL, quindi aumenta il rapporto. E questo ha fatto quindi aumentare l’impatto nelle tasche degli Italiani”
L’intervento dell’Avv. Prof. Stefano Loconte nell’edizione serale di Tgcom24 del 2 Ottobre 2020, su una riforma fiscale prospettata ed attesa da anni.
“Forse se ne parla da troppi anni. E si continua a dire che sarà presente in questa manovra di bilancio, però non è ancora chiaro in che termini sarà presente. Un dato di fatto è certo:all’interno della manovra fiscale serve un importante intervento di riforma dell’intero sistema tributario italiano”
Di Avv. Prof. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti
Applicabile anche alle società la confisca obbligatoria, pure per equivalente, del profitto dell’evasione, e ancor prima il sequestro preventivo.
Come illustrato dai nostri professionisti Stefano Loconte e Giulia Maria Mentasti per IO7, il chiarimento arriva dalla Guardia di Finanza con la circolare del 1 settembre 0216816/2020, avente a oggetto le recenti modifiche intervenute in materia penal-tributaria.
A salvare le imprese solo efficaci modelli organizzativi, avendo la GdF precisato che nemmeno l’aver aderito al regime di adempimento collaborativo mediante l’adozione di un sistema di controllo del rischio fiscale avrà di per sè effetto esimente.
Trovate l’articolo completo su ItaliaOggi7 di Lunedì 28 Settembre.
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L’edizione 2021 di World Tax directory – la guida di ITR (International Tax Review) per le maggiori realtà di consulting in tema tax – ha classificato LOCONTE&PARTNERS nel Tier 1 per Private Client in Italia.
ITR – World Tax offre seleziona le eccellenze fra i professionisti in tema tax di tutto il mondo, coprendo più di 90 giurisdizioni.
Per maggiori info, https://www.itrworldtax.com/Firm/Loconte-Partners/Profile/381#rankings
Di Avv. Prof. Stefano Loconte
Arrivati ad ottobre non è ancora dato sapere quali strade verranno intraprese per il rilancio del Paese e della sua economia.
Si parla di una riforma fiscale ma ogni giorno si sente dire tutto e il contrario di tutto.
Le misure a supporto dell’economia troppe volte si sono rivelate aiuti a pioggia, spalmati in piccola misura su un
numero rilevante di soggetti, che non hanno avuto alcun tipo di effetto.
In svariate parti del Paese i lavoratori non riescono ancora a percepire la cassa integrazione che avrebbero dovuto ricevere sin dallo scorso marzo.
Se vediamo i fatti della situazione economica italiana e le azioni poste, fino a questo momento, alla base del suo rilancio, allora c’è da essere veramente preoccupati. Speriamo che le prossime settimane, con l’elaborazione dei progetti legati a fondi e finanziamenti europei (che, ricordiamo, in buona parte dovranno comunque essere restituiti), con l’inizio dei lavori della nuova legge di bilancio e l’avvio delle varie iniziative straordinarie auspicate qualcosa possa veramente cambiare.
Poche misure, semplici da usare, dotate dei fondi necessari ed adeguati a poterle effettivamente implementare, dedicate ai settori strategici del paese e immediatamente percepibili dal sistema economico. Incrociamo le dita e speriamo di assistere a tutto questo.
Trovate l’articolo completo su Libero Economia di Martedì 29 Settembre 2020, pag. 15.
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Di Avv. Federico De Vito
Disquisire apertamente del rapporto tra arte e fisco è l’inizio di un lungo e tortuoso iter che ha suscitato un rilevante appeal nell’ampia e mutevole platea di soggetti quotidianamente coinvolti nel settore artistico, ossia operatori professionali, amatori, mercanti, appassionati d’arte e collezionisti privati.
Come noto, la bellezza non ha un valore monetario, ma non si può affermare lo stesso dell’opera d’arte e, di conseguenza, per il novero di soggetti che si interfaccia alla monade artistica, è di primaria importanza domandarsi se e in che modo il tanto temuto “leviatano fiscale” possa incidere sulla portata dei vari investimenti in costante proliferazione in tale fiorente settore.
La cessione di beni artistici, in quanto generatori di ricchezza, può determinare il sorgere di impatti fiscali che si atteggiano in maniera camaleontica in base alla veste assunta dal soggetto venditore dell’opera d’arte.
La finalità di questo articolo è quella di fornire un quadro il più possibile esaustivo del regime IVA applicabile al mercato dell’arte, considerate anche le esiziali difficoltà originate da una aleatoria normativa fiscale che genera un’imperante incertezza tra gli operatori del settore ma che, al contempo, può rappresentare un fattore strategico nella valutazione dalla convenienza dell’investimento.
Trovate l’articolo completo online su Quid Magazine, disponibile a questo link.
Di avv. Prof. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti
Con le prossime scadenze tributarie previste per il 30 novembre 2020, chi froda il fisco sarà destinatario di doppia confisca.
Questo è quanto consegue dal dettato normativo che i nostri professionisti Stefano Loconte e Giulia Maria Mentasti hanno approfondito per IO7 e che ha esteso la confisca per sproporzione anche ai reati tributari.
Si tratta di riforma che, pur entrata in vigore lo scorso dicembre, troverà applicazione di fatto per la prima volta tra poco, con la presentazione del modello redditi 2020.
Trovate l’approfondimento completo nell’articolo a pag. 9 di ItaliaOggi 7 di Lunedì 21 Settembre.
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Di Avv. Prof. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti
Con l’applicabilità della confisca c.d. allargata agli evasori, via libera alla confisca di tutti i beni sproporzionati al reddito, con rischio maggiore per le aziende a ristretta base azionaria piuttosto che per le imprese di maggiori dimensioni.
Come illustrato dai nostri professionisti Stefano Loconte e Giulia Maria Mentasti per IO7, queste sono tra le più rilevanti novità di cui alla circolare dell’1 settembre della Guardia di Finanza 0216816/2020, avente a oggetto le recenti modifiche intervenute in materia penal-tributaria.
Trovate l’articolo completo su ItaliaOggi7 di Lunedì 21 Settembre 2020, pag.8
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Di Avv. Prof. Stefano Loconte
La crisi economica che continua ad avanzare corre il rischio di portare con sé un ulteriore beffa per i contribuenti: l’obbligo di versamento dell’Iva anche per tutti i crediti che non verranno incassati a causa del fallimento dei propri debitori.
E’ questo l’effetto che deriva da una norma presente da lunghissimo tempo nel nostro sistema fiscale ma che ora corre il rischio di sembrare ancora più ingiusta e vessatoria in considerazione del particolare contesto economico che stiamo vivendo.
Tanto perché l’interpretazione dell’Agenzia delle Entrate dell’art. 26 della disciplina Iva (art. 26 del DPR 633 del 1972) prevede che il fornitore possa recuperare tale Iva versata, attraverso l’emissione di una nota di credito, solo successivamente alla chiusura della procedura fallimentare aperta davanti al competente Tribunale.
In tal senso, quindi, merita sicuramente un plauso la proposta di legge presentata dai Giovani Imprenditori del Veneto per l’introduzione di una norma di interpretazione autentica del citato art. 26 in base al quale il fornitore sarebbe autorizzato al recupero dell’Iva sin dal momento dell’apertura della procedura fallimentare e non alla sua fine.
Ne parla il nostro Managing Partner Stefano Loconte su Libero Economia di oggi 22 Settembre 2020, pag. 23
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Di avv. Prof. Stefano Loconte e Avv. Giulia Maria Mentasti
Il distacco fittizio di lavoratori integra il reato di truffa in danno dello Stato e fa scattare la «responsabilità 231» dell’ente.
Così si è espressa la sentenza 23921/2020, che i nostri professionisti Stefano Loconte e Giulia Maria Mentasti hanno commentato per ItaliaOggi7, e con cui la sezione seconda penale della Cassazione ha confermato la responsabilità amministrativa da reato di una società, in seguito a interposizione fittizia di manodopera, in quanto la stessa aveva utilizzato lavoratori distaccati, che formalmente erano assunti da una società «fittizia», con la finalità di procurarsi un ingiusto profitto (con corrispondente danno per gli enti previdenziali) consistente nel risparmio contributivo.
Ed ecco dunque che l’indirizzo rigoroso della Cassazione, attraverso l’applicazione della fattispecie di truffa ai danni dello Stato, riconosce la rilevanza ai fini 231 anche di condotte abusive quali l’indebito uso dell’istituto del distacco, ricomprendendo nelle larghe maglie dell’art. 640 comma 2 c.p. le più eterogenee forme di frode in danno della pubblica amministrazione.
Trovate l’articolo completo su ItaliaOggi7 di Lunedì 14 Settembre, pag. 12.
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